Da oggi 4 settembre 2011 questo blog non verrà più aggiornato.
Si rimanda all’indirizzo del nuovo sito/blog:
http://fondocomunistafirenze.blogspot.com
Da oggi 4 settembre 2011 questo blog non verrà più aggiornato.
Si rimanda all’indirizzo del nuovo sito/blog:
http://fondocomunistafirenze.blogspot.com
SABATO 25 GIUGNO 2011
FONDO COMUNISTA
DALLE ORE 19 ALLE ORE 23
PER DIRE BASTA ALLA REPRESSIONE
SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI
ARRESTATI E DENUNCIATI
IL 4 MAGGIO E IL 13 GIUGNO
COSTRUENDO LA LOTTA SI COMBATTE
LA REPRESSIONE DEL CAPITALE
APERICENA, MUSICA E INTERVENTI
RACCOLTA FONDI
PER LE SPESE PROCESSUALI
Collettivo del Fondo Comunista
Via di Rocca Tedalda 277
Bus 14 – Capolinea via Ripa
L’intervento umanitario è guerra imperialista
Da tempo si poteva intuire, e negli ultimi giorni è diventato chiaro: nel tardo pomeriggio di sabato 19 marzo, con il primo attacco aereo, la guerra contro la Libia è iniziata ufficialmente.
Se le prime manifestazioni contro Gheddafi avevano un approccio condizionato dall’influenza degli esempi di Tunisia e Egitto, nonostante la differente situazione economica e sociale del Paese, gli sviluppi successivi hanno rapidamente cambiato lo scenario. Come dimostrato dalla compromissione del Consiglio Nazionale Transitorio Libico con le scelte francesi e da alcune prese di posizione dello stesso in merito alla “No fly-zone”, ad oggi sembra configurarsi più uno scontro tra due fazioni etniche e territoriali che una rivolta popolare.
Schierarsi contro la guerra in Libia non vuol dire appoggiare Gheddafi, ma allo stesso tempo sarebbe superficiale fare proprie le posizioni di chi oggi sta fornendo una sponda all’ingerenza dell’imperialismo americano e europeo nel Maghreb.
Dal canto suo il governo italiano, dopo qualche tentennamento iniziale, ha dichiarato di voler condurre questa guerra da protagonista. Ha messo numerose basi a disposizione della “coalizione dei volenterosi” armando i propri stormi, facendo salpare le proprie navi e offrendo Napoli come luogo di direzione per le operazioni militari NATO. Il capitale italiano, intimorito dalle possibili conseguenze della crisi libica a causa dei forti interessi e legami, ha spinto sul governo per imporre una presa di posizione decisa. Il dinamismo di Francia, Inghilterra e USA ha obbligato il governo italiano a partecipare per non venire esclusa da una futura spartizione della torta.
La questione libica è riuscita anche ad offrici una ottima dimostrazione di “unità italiana”: in continuità con l’impegno nella guerra in Jugoslavia il Partito Democratico ha scelto di sostenere con convinzione le scelte belliche del governo Berlusconi. Ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con la realtà: in Italia non esiste una forza politica capace di rappresentare un’alternativa allo sfruttamento e alla guerra, se non quella, tutta da costruire, di chi si vuole opporre in modo determinato allo stato attuale delle cose.
I martiri del Campo di Marte
22 marzo 1944
I Martiri del Campo di Marte furono cinque giovanissimi accusati di renitenza alla leva nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana e fucilati dai soldati della RSI, nei pressi della Torre di Maratona dello Stadio Giovanni Berta, oggi Stadio Artemio Franchi di Firenze.
Condotti a Firenze, furono processati e sette furono condannati a morte. Di questi due furono graziati ed assegnati a reparti operativi; vani furono i tentativi di richiedere clemenza da parte delle famiglie e del cardinale Elia Dalla Costa. Era necessario, per i soldati della RSI, dare un esempio ammonitore per tutti coloro che avevano disertato o avevano l’intenzione di farlo, magari per passare direttamente nelle file partigiane come sempre più spesso succedeva.
La mattina del 22 marzo venivano fucilati:
I cinque ragazzi furono uccisi davanti alle reclute e ad altri giovani in attesa di processo, per creare sgomento in chiunque dubitasse delle possibilità di ripresa del fascismo. Tre trovarono subito la morte alla prima raffica (Guido Targetti, Antonio Raddi e Adriano Santoni), non così gli ultimi due (Ottorino Quiti e Leandro Corona) che i testimoni videro continuare a dimenarsi nell’agonia urlando « mamma, mamma! », fino al colpo di grazia inferto dal capitano del plotone Ceccaroni con sei colpi di rivoltella. Ma il Quiti, ancora in vita nonostante la spaventosa emorragia per le terribili ferite, continuò a gridare, allora intervenne direttamente il maggiore Mario Carità per porre fine al supplizio. Alcune reclute svennero, dalle file dei testimoni si alzò anche una voce: « vigliacchi perché li uccidete? ». Esponenti del fascismo locale invece espressero soddisfazione per l’evento. La sera il maggiore Guido Loranzi chiese ai suoi soldati: « Beh, ragazzi, vi è piaciuto il cinematografo di stamattina? ». Di fronte a questi eventi e alle ciniche posizioni sostenute, i GAP fiorentini si rifiuteranno di distinguere in alcun modo nella loro rappresaglia tra il fascista qualsiasi e il fascista “di cultura”, designando così il filosofo Giovanni Gentile come un obbiettivo simbolico da eliminare, vedendo in lui l’uomo che, posta la propria cultura al servizio di una dubbia ideologia, prima quella fascista nazionale e poi quella fascista repubblicana, lancia ambigui appelli alla pacificazione fra italiani attorno alla figura di Mussolini e avalla la leva militare per la RSI.
Nel luogo della fucilazione è stato eretto un sacrario, in cui si ricordano cinque renitenti ed altri tre partigiani fucilati in zona nel giugno successivo.
A partire da oggi, 7 marzo 2011, il sito/blog del Collettivo del Fondo Comunista di Via Rocca Tedalda 277 verrà aggiornato regolarmente e con costanza, per informare di tutte le iniziative, prese di posizione e adesioni del Fondo, e per stabilire un contatto sempre maggiore con la popolazione del quartiere e della città intera.
Crediamo con questo di rispondere a una necessità avvertita senz’altro dall’esterno, ma anche al nostro interno di militanti di una realtà sociale importante in una zona caratterizzata da una componente proletaria e sottoproletaria portatrice storica di una forte conflittualità, acuita in questo periodo da sempre maggiori attacchi alla classe lavoratrice, dal precariato e dalla disoccupazione che non danno nessuna speranza di futuro né ai giovani né ai meno giovani, da politiche di smantellamento sociale, dallo sfruttamento, dall’immondezzaio securitario e razzista, dalla violenza nei confronti delle donne e dei più deboli. Una realtà come quella del Collettivo del Fondo Comunista, presente e radicata all’interno di un quartiere “difficile”, è fondamentale e ha bisogno anche di uno strumento adeguato di informazione facilmente fruibile e raggiungibile.
Ed è questo lo scopo che ci prefiggiamo, per crescere assieme in un quartiere dove, purtroppo, esistono oramai presenze fasciste alle quali occorre porre argine.
“A Volte Ritornano”
Messaggi di resistenza, autocoscienza e ribellione
…—> Dal 21 OTTOBRE AL 23 DICEMBRE, ogni giovedì
ore 20.00 APERICENA
dalle 21.30 FILM
—–> PROGRAMMA:
Giovedi` 21/10 “MISSING” (C. Costa_Gavras, USA ‘82)
con Jack Lemmon, Sissi Spacek
Giovedi` 28/10 “CLEARCUT” (Ryszard Bugajski CAN ‘91)
con Graham Green, Floy Red
Giovedi` 4/11 “Giu` la testa” (Sergio Leone, ITA ‘71)
con Rodd Steiger, Romolo Valli
Giovedi` 11/11 “Il Mucchio Selvaggio” (Sam Peckinpah, USA ‘69)
con William Holden, Ernest Borgine
Giovedi` 18/11 “Queimada” (Gillo Pontecorvo, ITA/FR ‘69)
con Marlon Brando, Renato Salvatori
Giovedì 25/11 “La battaglia di algeri” (G. Pontecorvo, ITA/Alg ‘66)
con Brahim Hadjadj, Jean mArtin
Giovedì 2/12 “Ogro” (G. Pontecorvo, IT/SP/FR ‘79)
con Gian Maria Volonte` e Angela Molina
Giovedì 9/12 “Qualcuno volo` sul nido del cuculo”
(Milos Forman, USA ‘75) con Jack Nicholson
Giovedì 16/12 “I 7 fratelli cervi” (Gianni Puccini, ITA ‘68)
con Gian Maria Volonte`, Don Backy
Giovedì 23/12 “Corbari” (Valentino Orsini, ITA ‘70)
con Giuliano Gemma, Tina Aumont
30/12 “L’ODIO” (Mathieu Kassovitz, FR ‘95)
con Vincent Cassel
—> COME ARRIVARE:
Il Fondo Comunista è in VIA ROCCA TEDALDA 277 (dietro alle poste)
Stazione FS ROVEZZANO – BUS 14 fermata via ripa
sabato 19 giugno ore 18.00 in poi presentazione della rivista "Senza
censura"
in occasione della giornata internazionale del
rivoluzionario prigioniero
-ore 20.30 cena sociale
-ore 22.00 musica dal vivo
Collettivo del Fondo
Comunista