Risposta alla lettera pubblicata su “ La Nazione” del 5 febbraio scorso, scritta da alcuni condomini di via Rocca Tedalda intimoriti dai propri fantasmi.

Dov’ erano questi condomini
quando i nostri bambini crescevano imparando a scansare le siringhe?

Quando il quartiere era invaso
dallo spaccio e dal degrado ?

O quando il condomino pedofilo
colpiva ?

Il non vedervi condannare questi
fatti avrebbe forse dovuto farci pensare alla connivenza? Abbiamo più spesso
pensato all’ignoranza, alla quasi totale non conoscenza di ciò che esiste fuori
dalla porta di casa, nella socialità altrui.

Per noi la sicurezza è non
dover subire il caporalato e lo sfruttamento più bieco; non dover vivere di
precariato e disoccupazione; non dover rispettare il vicino per il valore del
salotto, della macchina e magari della “villa” fuori città. Non dover
rispettare chi ha avuto casa con una manfrina e odiare l’occupante, meglio se
“straniero”, senza contare che ognuno ha le sue necessità, famiglia compresa.

Molti condomini hanno la memoria
corta, hanno dimenticato come sono riusciti ad avere la casa, tanti con
l’occupazione, altri con manovre e “successioni” varie.

Ma parliamo del vero pericolo per
il quartiere, individuato da questi fantomatici paladini della sicurezza: IL FONDO COMUNISTA ( così è stato
chiamato questo posto dagli abitanti del quartiere più o meno giovani )

Da questo luogo e dalla gente che
lo ha frequentato sono nate tante cose come per esempio:

 

        
La messa a dimora di alberi nel quartiere.

        
La lotta per il verde e la barriera antirumore

        
La promozione dello sportello medico di consultazione
completamente gratuito in collaborazione con la O.N.G Medici del Mondo,
operativo per un anno

        
Le lotte per la casa contro gli aumenti degli affitti e
la privatizzazione delle case popolari, in quanto abbiamo sempre pensato che
appartengano di diritto a tutti i lavoratori

        
La collaborazione a più riprese negli anni con il
Fantafondo

        
La rassegna periferia in musica

        
L’organizzazione delle feste del primo maggio

        
La lapide in memoria di un desaparecido cileno in
collaborazione con il Comitato Esuli Cileni

        
L’accordo con le ferrovie per far colorare i muri,
progetto, questo, patrocinato dal quartiere 2 e portato avanti con la
collaborazione delle ferrovie e della cooperativa CAT

Oggi molti ragazzi e ragazze
frequentano il Fondo Comunista; questi sono riusciti a far sì che la periferia
diventasse centro di aggregazione, cultura, lotta e resistenza. In poche
parole: socialità.

Hanno quindi rotto l’isolamento,
mescolandosi ad altri e fra di loro. Riguardo alle chiacchiere sui
comportamenti interni al Fondo ribadiamo ( come se ce ne fosse bisogno ) il
nostro essere contro droghe pesanti, alcolismo, psicofarmaci ecc…

Ultima cosa, un consiglio: la prossima volta fatevi scrivere le
lettere da qualcuno bene informato !

 

Collettivo Fondo Comunista            

 

http://fondocomunista.noblogs.org

                                                                                                    
fondocomunista@gmail.com                                                                      

 

Via Rocca Tedalda 277
(autobus 14 fermata via Ripa, dietro le poste)     

ASSEMBLEA IL PRIMO E IL TERZO MERCOLEDI’ DEL MESE ALLE ORE 17

 

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