25 APRILE: MAI COME OGGI, RESISTENZA!

Dal blog del CAAT

I
grandi mezzi d’informazione tacciono sui gravissimi fatti che avvengono
in molte città, nelle università, nelle scuole, dove si verificano
aggressioni da parte dei fascisti di “Casapound” e “Blocco studentesco”,
di “Fiamma tricolore”, di “Forza nuova” ai danni di ragazzi di
sinistra, di studenti dei “Collettivi universitari” e di altri studenti
“colpevoli” di non essere fascisti.
Il tutto, spesso, davanti a
poliziotti e carabinieri schierati a proteggere gli squadristi neri e,
addirittura, a fermare e portare in caserma gli aggrediti.

In
Toscana, da ottobre a gennaio sono stati detenuti in carcere o agli
arresti domiciliari numerosi antifascisti di Pistoia, Firenze e Livorno,
vittime di montature poliziesche, di false testimonianze di fascisti,
di accondiscendenti provvedimenti giudiziari da parte della magistratura
di Pistoia, fino alla recente condanna a due anni di detenzione di un
giovane anarchico pistoiese, completamente estraneo ai fatti di cui era
stato accusato.
È evidente che i fascisti sono da tempo protagonisti
di una campagna di aggressioni squadriste, perché, funzionali come sono
al progetto liberticida del governo, possono contare sul suo sostegno,
in particolare su quello del ministro di polizia, il famoso Maroni,
colui che sta perseguitando a man bassa i migranti e che non fece una
piega quando “vigilantes” e fascisti, capeggiati da un dirigente
dell’azienda Eutelia, a novembre aggredirono in piena notte i
lavoratori, da mesi senza salario, che vi si trovavano da giorni in
assemblea permanente.

Mai come oggi, l’antifascismo deve
configurarsi come resistenza ai fascisti e alle loro azioni, nonché al
piano del governo, che sta infliggendo al Paese una gestione delle
cosiddette “forze dell’ordine” degna di uno “stato di polizia”; e che si
sta sviluppando con leggi di cancellazione totalitaria degli spazi di
democrazia e libertà, in particolare verso i migranti, trattati con una
legislazione di tipo razziale, qual è il cosiddetto “pacchetto
sicurezza”.

Mai come oggi, l’antifascismo deve organizzarsi nei
posti di lavoro come resistenza ai metodi che la gerarchia aziendale usa
sui lavoratori, trattandoli non come persone e cittadini, ma come
sudditi di una dittatura in cui vige impunito l’arbitrio padronale,
mentre il governo sforna leggi che stanno facendo strage del diritto del
lavoro e Cisl, Uil e Confindustria si accordano su contratti-capestro, a
cui la Cgil si guarda bene dall’organizzare una reale opposizione

Mai
come oggi, l’antifascismo deve caratterizzarsi nelle scuole come
resistenza alla distruzione governativa della pubblica istruzione,
perché diventi ben altro che un laboratorio progressista di formazione e
di acquisizione di saperi; come resistenza alla instaurazione, tramite
la controriforma “Gelmini”, di una macchina di indottrinamento
finalizzata a fare il lavaggio del cervello agli studenti, anche
cancellando dall’insegnamento della storia le pagine del fascismo,
dell’antifascismo, della Resistenza partigiana e della Liberazione.

Mai
come oggi, l’antifascismo deve impegnarsi sul terreno della
controinformazione, come resistenza alla manipolazione delle coscienze e
delle intelligenze operata dalla pratica generalità dei mezzi
d’informazione, in particolare televisivi, tutti di proprietà del capo
del governo o diretti da uno stato maggiore di mercenari al suo
servizio.

Mai come oggi, è necessario attualizzare la lezione
politica e culturale, civile e sociale del 25 aprile 1945, come momento
culminante a cui approdò la Resistenza, protagonista del percorso di
liberazione dalla barbarie fascista e nazista.

Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano

cicl. in pr. Via G.Orsini, 44 FI, aprile
2010; e-mail: caatoscano@gmail.com

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